lunedì 28 febbraio 2011

I° Pepsi Slam Dunk Contest

Nella giornata di sabato 26 febbraio 2011 è andato in scena il primo Slam Dunk Contest sponsorizzato da Pepsi nella spettacolare cornice del Jesus Christ Center, adiacente alla parrocchia Mater Ecclesiae del Villaggio 1° maggio in Rimini. Competizione che si rifà alla più celebre e celebrata gara di schiacciate d'oltreoceano nella quale la settimana precedente Blake Griffin, l'ala grande/centro dei Los Angeles Clippers ha sparigliato la concorrenza. Ritornando all'evento Made in Italy i quattro contendenti, tutti provenienti dal fiorente settore giovanile del Malatesta Basket Rimini, hanno "battagliato" più di due ore senza trovare un padrone! Infatti Kobe Bryant, Manu Ginobili, Shawn Marion e Tracy McGrady a fine giornata si sono trovati al quinto turno con lo stesso punteggio totalizzato da una giuria imparziale e poco generosa. Presente sugli spalti dopo il delicato match giocato contro la selezione dei migliori under 13 del circondario riminese il portiere della Juventus e dalla Nazionale, Gianluigi Buffon.

venerdì 25 febbraio 2011

NBA All Star Game 2011

Venerdì 18 febbraio 2011
Tra difese inesistenti meglio i Rookie

Nella partita che ha dato il via al weekend dell'All Star Game di Los Angeles i Rookie hanno battuto i Sophomore 148-140 in un match ricco di grandi passaggi e grandi schiacciate e poverissimo di buone giocate difensive.
Il play dei Washington Wizards John Wall ha stabilito il record di 22 assist per un Rookie Challenge cui ha aggiunto 12 punti intascando il premio di MVP e contribuendo a sconfiggere i Sophomore per il secondo anno consecutivo. Per i debuttanti anche 33 punti e 14 rimbalzi del centro dei Sacramento Kings DeMarcus Cousins. Per la squadra dei giocatori del secondo anno la guardia degli Oklahoma City Thunder James Harden è arrivato a 30 punti mentre DeJuan Blair dei San Antonio Spurs ha messo insieme 28 punti e 15 rimbalzi.



Sabato 19 febbraio 2011
Un incredibile Blake Griffin vince la gara delle schiacciate

Con un incredibile volo sopra una macchina Blake Griffin ha vinto la gara delle schiacciate dell'All Star Game NBA 2011. Il rookie dei Los Angeles Clippers ha ricevuto la palla dal compagno di squadra Baron Davis che era all'interno della macchina col tetto aperto ed è andato a schiacciare a due mani mentre un coro a centrocampo cantava "I believe I can fly", so di poter volare. Griffin era il favorito della gara, tuttavia Javale McGee (Washington Wizards) nel primo turno si è guadagnato il punteggio più alto dai giudici schiacciando con tre palloni in due canestri separati. Ma nella finale Griffin ha prevalso con una schiacciata che lo ha visto entrare col braccio nella rete e penzolare col gomito prima di portare l'automobile sul campo. In precedenza James Jones (Miami Heat) ha rovinato la festa dei Boston Celtics vincendo la gara dei tiri da tre punti contro Ray Allen e Paul Pierce. Infine, la guardia di Golden State Stephen Curry ha battuto quella di Oklahoma City Russell Westbrook nella Skills Challenge, gara di abilità in passaggi, dribbling, tiri e layup.




Domenica 20 febbraio 2011
Il marchio di Kobe sull'All Star Game

Not in My House, non a casa mia questo è il risultato finale dell'All Star Game giocatosi allo Staples Center di Los Angeles dove il padrone della città degli angeli Kobe Bryant guida l'Ovest al trionfo. Ventiquattro ore dopo aver lasciato le impronte di mani e piedi sulla Walk of Fame il Mamba è l'assoluto protagonista dell'evento in puro stile hollywodiano e davanti ad uno stuolo di celebrity trascina la Western Conference al successo per 148-143 sulla Eastern. Il capitano dei Lakers di fronte al pubblico amico si esalta siglando trentasette punti conditi da quattordici rimbalzi e conquistando il quarto Mvp della sua carriera. Non basta la stratosferica prova di LeBron James sul versante opposto. Il prescelto archivia la sfida con 29 punti, 12 rimbalzi e 10 assist diventando l'unico giocatore insieme a Micheal Jordan a compiere una tripla doppia in un All-Star Game. Il match è da riassumersi in poca difesa da entrambe le compagine ma anche tanto spettacolo e in un quarto periodo che comunque ha saputo regalare parecchie emozioni. La rimonta infatti guidata proprio dal prescelto e da Stoudemire sembrava preludere un finale differente da quello immaginato fin dalla palla a due ma l'energia nel pitturato di Gasol autore anche lui di un ottima prova manteneva la Western Conference a distanza di sicurezza. Festeggia l'Ovest e come da sceneggiatura annunciata i titoli di coda sono tutti per Kobe Bryant che alza il premio di MVP dell'incontro.


mercoledì 9 febbraio 2011

Maccabi Electra Tel Aviv - Promo Eurolega Top 16

Oggi volevo proporvi il simpatico promo (e relativo backstage) realizzato per l'accesso del Maccabi Electra Tel Aviv alle Top 16 di Eurolega 2010-2011.
Buona visione:



lunedì 7 febbraio 2011

Fileni Jesi-Immobiliare Spiga Rimini 86-61

Legadue - 19.ma Giornata (06/02/2011)
Fileni Jesi-Immobiliare Spiga Rimini 86-61

FILENI JESI: Maggioli 17 (6/7, 0/2), Rossi 5 (1/3, 0/1), Nocedal 11 (2/2, 2/2), Pecile 13 (1/5, 3/4), Tagliabue, Pergolini 2 (1/1), Migliori 10 (2/4, 2/3), Tusek 11 (2/2, 2/5), Elder 11 (4/5, 0/2), Santiangeli 6 (2/2 da tre). All.: Cioppi.
IMMOBILIARE SPIGA RIMINI: Lollis 20 (10/14), Tomassini, Filloy (0/3, 0/5), Foiera, Gurini 4 (1/3, 0/4), Vukcevic 12 (3/7, 2/6), Piazza 5 (2/2, 0/2), Roderick 20 (8/11, 0/6). N.E. Metreveli, Gasparin. All.: Caja.
Arbitri: Provini, Beneduce, Gagliardi.
Note - Parziali: 20-12, 43-27, 63-50. Uscito per falli Tomassini. Spettatori 2.356.


TUTTO in una sera: nove decimi del roster a referto, miglior partita difensiva dell’anno, Rimini schiantato, differenza canestri, ammesso che mai possa servire - ribaltata. La Fileni Bpa torna ad accarezzare il sogno playoff con una prova gagliarda del collettivo e un atteggiamento da squadra matura. Segnali importanti per Stefano Cioppi, superba lettura della partita da parte del coach, l’impressione che davvero il campionato Fileni Bpa possa essere ad una svolta. Novità nello starting five, Migliori al posto di Nocedal, altra scelta tattica vincente. Palla dentro per Maggioli la consegna, il capitano ricambia con 4 punti e i falli commessi su di lui da Lollis, Filloy e Tomassini.
ARANCIOBLÙ reattivi sotto le plance, prima tripla della partita di Migliori al 5’ (11-6), Rimini prova l’arma del pressing, ruba secondi all’azione arancioblù, Lollis ne mette sei di fila. Jesi difende forte, Rimini continua a soffrire in difesa (secondo fallo di Lollis al 9’) e a non trovare soluzioni vincenti in attacco (17-10 al 9’). Numero di Nocedal sulla sirena per la minifuga leoncella. Se l’attacco di Rimini è solo Lollis, 14 punti per il centro riminese all’intervallo lungo, nella Fileni Bpa si fanno sentire in sintonia Maggioli e Pecile: azione da 4 punti del play (28-17), la schiacciata del capitano al 14’ vale il + 13 (30-17).
ATTACCO RIMINI in evidente difficoltà davanti alla ringhiosa difesa di casa, segnale forte per il pubblico del PalaTriccoli quando Nocedal e Migliori la mettono da casa loro 36-17 al 17’: massimo vantaggio e Rimini doppiata 1’ dopo (38-19), parziale 14 a spezzato da Roderick dalla lunetta. Dopo il + 21 48-27 entra in partita anche Roderick – secondo tempo strepitoso del colored - Non abbastanza, Jesi dilaga 58-32 con due fantascientifici triploni di Tusek. Partita in cassaforte? No perché Rimini ha finalmente una reazione da squadra vera: sei, sette minuti di fuoco e svantaggio dimezzato fino al – 13, mai comune sotto la doppia cifra, dell’ultimo intervallo. Jesi di situazioni al limite della paura ne ha vissute troppe, la difesa chiude a doppia mandata area e canestri. La partita dell’Immobiliare finisce li, stavolta il digiuno dura sei lunghissimi, interminabili, minuti mentre la Fileni Bpa vola: al 35’ Pecile mette il sigillo sulla gara con la bomba del + 17, le triple di Santiangeli e il primo canestro in serie A di Pergolini completano la festa.
Gianni Angelucci - Il Resto del Carlino


sabato 5 febbraio 2011

NBA TV - Bobblehead

Una serie di simpatici spot tratti dal canale Youtube della NBA:



giovedì 3 febbraio 2011

Griffin Show

DURANTE L'ESTATE fra "The Decision", trasferimenti di stelle e trade varie, pochi si sono concentrati sul fatto che la stagione 2010-2011 sarebbe stata la prima di Blake Griffin, il rookie dei Los Angeles Clippers, primo uomo scelto nel draft del 2009 dopo i due anni disputati ad Oklahoma. Questa dimenticanza è stata dovuta a due fattori: in primo luogo al fatto che erano diversi quelli che consideravano Griffin un giocatore un po' sopravvalutato e non ancora pronto per avere un impatto forte nella Lega; ed in secondo luogo perché, dopo essersi infortunato al ginocchio nell'ultima partita di preseason della stagione 2009-2010 ed essendo rimasto fermo ai box per tutto il campionato, il suo nome era passato un po' sotto silenzio ed era da un po' di tempo che non si sentiva parlare di lui. Ma Griffin, ala di 2.08 per 115 chili racchiusi in un fisico compatto, fortissimo ma ugualmente esplosivo e reattivo, con qualità atletiche e di salto veramente straordinarie, stava preparando al meglio il suo esordio nella NBA. E non c'è dubbio che, almeno stando a quello che si è visto in questa prima metà di stagione, ci sia riuscito piuttosto bene... Griffin infatti in men che non si dica è diventato non solo il giocatore più spettacolare della Lega, non solo lo schiacciatore più tremendo e continuo, ma anche uno dei migliori elementi e questo nella sua stagione da rookie a poco più di 21 anni e mezzo. Il 32 dei Clippers con le sue schiacciate, i suoi numeri, il suo rendimento altissimo e continuo ha trasformato la seconda squadra di Los Angeles, ha gasato e caricato pubblico e compagni, insomma sembra aver cambiato volto a quella che è la squadra barzelletta della NBA per quel misto di sfortuna ed errori pacchiani che hanno caratterizzato in gran parte i 40 anni della sua storia nelle varie edizioni fra Buffalo e San Diego prima del trasferimento nella metropoli californiana. Una storia fatta di scelte nel draft sbagliate, trade quasi assurde, cambiamenti continui o quasi a livello di allenatori e guida tecnica, ma anche - diciamo la verità - tanta sfortuna con giocatori chiave che si sono infortunati gravemente con una costanza quasi inquietante, vedi i casi di Bill Walton, Danny Manning, Ron Harper ed Elton Brand. L'ex stella di Oklahoma (18.8 punti e 11.8 rimbalzi di media nelle due stagioni con i Sooners con il 61.8% al tiro ed il 58.9% dalla lunetta) è arrivato come una ventata d'aria fresca a rivitalizzare ed a ridare entusiasmo, speranza per un domani importante e ricco di vittorie ad un club depresso, racchiuso nel suo destino avverso, quasi incapace di reagire.
MA BLAKE GRIFFIN non è solo schiacciate, anzi, anche se l'affondata resta la parte più visibile, notevole ed elettrizzante del suo repertorio (primo nella NBA per schiacciate effettuate davanti ad un certo Dwight Howard). Griffin ha dimostrato di saper giocare e di essere un'ala forte completa. Era da tempo che non si vedeva un 2.08 (forse un po' esagerati) come lui, veloce, rapido, reattivo, potente capace di segnare dalla media, di correre come una guardia, ma anche di palleggi dietro alla schiena, virate, cambi di ritmo e direzione in palleggio, appoggi, finger roll, ma anche tiri dalla media, senza poi dimenticare la presenza a rimbalzo difensivo ed offensivo, la difesa fisica ed efficace su ali forti e centri e la grinta che mette in ogni segmento di gioco con sfondamenti presi, tuffi, raddoppi, aiuti e quant'altro si possa chiedere ad un giocatore quasi totale. Blake si arrabbia quando qualcuno gli dice che sa solo schiacciare ed è per questo che sta cercando di variare il suo gioco per essere il più completo possibile, e va detto che l'anno di stop per l'infortunio al ginocchio da questo punto di vista gli è servito parecchio. I suoi punti deboli al momento sono due: la percentuale ai liberi - caratteristica per molti big-man - e la comprensione tattica del gioco che si traduce in una difficoltà a capire cosa deve fare e dove deve stare in attacco e in difesa, ma anche in una scarsa attitudine al passaggio. Ma è giovane ed avrà tempo per migliorare, cosa che comunque sta già facendo. Quello che sorprende ed impressiona maggiormente in lui non sono solo le sue schiacciate eseguite in tanti modi diversi, ma il quoziente di difficoltà delle stesse visto che le effettua indifferentemente partendo dalla linea di fondo, da dietro il canestro, arrivando a rimorchio in contropiede, sfruttando gli alley-oop che gli servono i compagni, ma sempre con azioni a rischio della sua incolumità, fatto che esalta ancor di più non solo i tifosi dei Clippers, ma anche quelli delle squadre della città dove i ragazzi di coach Del Negro vanno a giocare. Ed anche da questo punto di vista Griffin è una manna per i Clippers e per l'NBA perchè Griffin fa vendere i biglietti ed ora le gare in trasferta dei Clips sono quasi un evento.
I NUMERI DI GRIFFIN in questa prima parte di regular season sono super e lo mettono su un piedistallo accanto a rookie che poi hanno trovato posto nella Hall of Fame ed hanno lasciato un segnale nella storia del gioco. Griffin viaggia a 22.6 punti e 12.8 rimbalzi di media in 37' tirando con il 51.5% su azione e con un modesto 61.7% dalla lunetta. Solamente sei rookie in passato possono vantarsi di avere avuto cifre analoghe o superiori alle sue: Kereem Abdul-Jabbar, Elgin Baylor, Walt Bellamy, Wilt Chamberlain, Elvin Hayes e Shaquille O'Neal: decisamente niente male come compagnia! Ma quello che ha lasciato a bocca aperta, oltre alle sue strepitose schiacciate, sono state le sue doppie-doppie a livello di punti e rimbalzi fatte segnare dal 20 novembre al 17 gennaio. Il 19 gennaio contro Minnesota ha chiuso con 29 punti e 8 rimbalzi, poi la striscia è ripresa con altre quattro gare in doppia-doppia che in totale sono 37 su 45 gare giocate. Non male il ragazzo!

Di Stefano Benzoni
"Superbasket" #5 1-7 febbraio 2011 - pg. 42-43



mercoledì 2 febbraio 2011

Roderick e Hickman, due fenomeni in Legadue!

RIMINI Nella città felliniana adesso l'idolo è un cestista con una storia di ragazzo-padre che lo ha fatto crescere in fretta. La sua vita potrebbe essere la trama di un film: il giovane cresciuto in povertà sulla strada e sui campetti di Philadelphia, dove è nato nel 1988, che grazie al suo talento promette di diventare una stella.
Scoperta Terrence Roderick, guardia/play, è l'ultima scoperta della scuderia Capicchioni che, dopo il salvataggio del club, è ancora partner della proprietà guidata da Giorgio Corbelli. Roderick, 17.6 punti di media è l'americano più giovane del campionato e il più futuribile per le grandi leghe, capace di esaltare con schiacciate da urlo. «Nei playground di Phila dicevano che ricalcavo le orme di Doc J Erving e Iverson per le mie doti acrobatiche - sorride lui - ma allora ero un ragazzino che ancora non si era scontrato con le difficoltà della vita. Non sono riuscito a frequentare il college perché, dopo un semestre all'Università di Alabama-Birmingham, ho dovuto lasciare gli studi e il gioco per tornare a casa ed occuparmi di mia figlia che oggi ha tre anni. Ho fatto l'operaio per guadagnarmi da vivere e accudire la bambina, i miei sogni di diventare un giocatore professionista sembravano svaniti poi un giorno mi sono ritrovato su un campetto di Portsmouth, in Virginia, dove ero andato a trovare alcuni miei ex compagni impegnati nell'annuale torneo ad inviti per collegiali seguiti dalla Nba. Lì scatenai un 3 contro 3 alla morte, a bordocampo c'era Manuel Capicchioni, che mi scritturò e mi offrì di venire in Europa».
Austria L'anno passato Roderick ha giocato in Austria, poi è arrivata la chiamata di Rimini dove è stato firmato con un contratto basso (35mila dollari). «Ho messo qualche piccolo bonus sui punti segnati per arrotondare il mio ingaggio - dice Terrence che ha un record stagionale di 33 punti - ma non sono un mangiapalloni. Il mio basket è fatto di corsa e di forza esplosiva. Il mio obiettivo? Emulare la carriera di Keith Langford: dalla LegaDue all'Eurolega. Posso fare meglio di lui».

CASALE Ripescato in Finlandia, Ricky Hickman è la stella della Fastweb e la diversità di Casale. Nella squadra che con 11 vittorie nelle ultime 12 partite ha scalzato Udine al 2° posto, brilla la stella di questo giovane play Usa. Sguardo da cucciolo, grande determinazione, il nuovo talento intrigante della Legadue è entrato in Europa nel 2007 dalla porta di servizio. Romania, Germania e Finlandia, dove è capocannoniere del campionato col Namika Lahti. Lì viene avvistato da Casale. Al termine della scorsa stagione regolare, coach Marco Crespi lo ingaggia come assicurazione in caso di infortuni nei playoff. Casale esce in semifinale contro Sassari.
Polizza La «polizza» non viene utilizzata ma Hickman, in poco più di un mese, riesce a conquistare dal punto di vista tecnico ed umano il coach che punta su di lui per la nuova stagione. Una scelta affascinante e rischiosa che sembra però andare in crisi. Il punto più basso a Jesi. Terza di andata: 3 punti e 3 palle perse. Da un'altra parte si sarebbe parlato di taglio. A Casale, invece, inizia il lavoro di ricostruzione. La domenica dopo, la resurrezione. Allo sguardo da cucciolo si aggiunge il sorriso. Il segnale di una crescita fatta di personalità e fiducia - ora viaggia a 17 di media - ed è 8° negli assist.
Filosofia Il modo in cui Hickman è stato messo in condizione di esprimersi rientra nella filosofia della Junior. Un progetto basato sulla proprietà solida del presidente Giancarlo Cerutti, su un allenatore-manager e sull'ambizione di rappresentare un modello di gestione originale in Italia che ha prodotto iniziative come il Manifesto del tifoso e la moviola nelle scuole, come strumento per rivedere un gesto tecnico e non per polemiche. Casale vuole vincere mostrando uno stile differente. Hickman può aiutarla.

"La Gazzetta dello Sport" di mercoledì 2 febbraio 2011 - Pg. 30
Di Andrea Tosi (articolo Roderick) e Maurizio Neri (articolo Hickman).